Spariranno le torri piezometriche costruite dalla Bonifica Renana

E’ ufficiale… con le recinzioni apparse attorno alle torri piezometriche di Funo e di Argelato, spariranno quasi completamente i serbatoi pensili costruiti dalla Bonifica.
L’acquedotto renano iniziato nell’anno 1932 (ceduto poi negli anni Ottanta a quella che allora era la Seabo Spa, oggi HERA), “che è opera meritoria promossa e voluta dagli agricoltori bolognesi” citavano le cronache dell’epoca, conserva ora la torre di Castel Maggiore e la centrale di sollevamento situata nei dintorni di Calderara, che è in condizione di completo abbandono (come lo è stata tutta la rete idrica visibile nella mappa negli ultimi 25 anni).
Leggendo i cartelli appesi all’esterno dei vari cantieri che circondano le strutture in attesa di essere abbattute, sorge spontaneo pensare che le cifre stanziate per la demolizione (quasi 245.000,00 € …SOLO per queste due, senza contare le altre 22 andate perdute) potevano, forse, essere impiegate per mantenerne anche soltanto una, come testimonianza storica del pratico utilizzo di un sistema di distribuzione dell’acqua potabile. All’interno avrebbero poi trovato posto molte iniziative, come a Budrio.
Quale Associazione che si occupa da tanti anni di divulgare le particolarità idrauliche (e non solo quelle) del nostro territorio dispiace assai vedere tanto disinteresse.
Ma d’altronde non essendo tecnici ultrapagati e non potendo immaginare ciò che ruota attorno agli uffici legali, sicuramente non siamo in grado di capire certe “ponderate” decisioni  .
Ai posteri l’ardua sentenza…
P:S: La frantumazione della torre di Cà de Fabbri è terminata…