Articolo di Gaio Saverio Fabbri.
“A partire dal luglio del 1943 Bologna, strategico snodo ferroviario e importante centro industriale è ripetutamente colpita dall’aviazione alleata. La popolazione cerca riparo nei numerosi ricoveri cittadini. Ma solo uno di essi è attrezzato per ospitare i moltissimi militari feriti, reduci dalle varie campagne in cui Mussolini si è incautamente avventurato e ricoverati nel Centro Ortopedico Militare che aveva sede in un’ala del seminario arcivescovile: è il Rifugio Vittorio Putti, costruito nelle vicinanze appositamente per dare riparo ai mutilati di guerra“.