Manovre al Sistema Portoni Nuovi e un nuovo rifugio antiaereo

Per Malalbergo.

Prima di tutto i ringraziamenti.
Agenzia Regionale per la Sicurezza Territoriale e la Protezione Civile, Servizio Area Reno e Po di Volano – sede di Bologna.

Chiavica Nuova Portoni Navile.

Ultimo baluardo contro le piene del fiume Reno (la foce è poco distante) che possono, in casi eccezionali, rigurgitare verso l’abitato.
Ma oggi, giovedì 09 luglio 2020, non esiste questo pericolo. Trentacinque gradi all’ombra, silenzio, la quiete agreste la fa da padrona, argini deserti (quasi, solo diversi aironi, insetti svolazzanti), acque chete nel Navile/Canal Volta.
NEL VIDEO le manovre che andiamo a mostrare vengono effettuate due volte all’anno e persino noi che bazzichiamo da quelle parti sin dal 2000 (anche prima) non avevamo mai avuto modo di vederle. Suggestivo il momento in cui si sollevano gli ultimi settori, una cascata rumoreggia allegramente ed il sole entra nella bassa volta.
In estate le pesantissime paratoie si sollevano totalmente per permettere anche alle poche acque che arrivano sin qui da Bologna di poter defluire in tranquillità. Prima dell’inverno si riposiziona il tutto onde evitare il pesante inconveniente sopra descritto.
Appena sarà possibile questo sito sarà oggetto, assieme al sistema idraulico di Gandazzolo, di visite guidate.

LINK AL VIDEO su Portoni.

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NUOVO RIFUGIO ANTIAEREO

Venerdì 10 luglio. Mattinata caldissima!

Come anticipato qualche giorno fa, avevamo promesso di raccontarvi di più riguardo alle ultime esplorazioni ed esperienze con manovre idrauliche e rifugi antiaerei.

Bene, partiamo dal secondo punto, ovvero sveliamo questo “vecchio, nuovo” ricovero, o perlomeno una parte di esso che oggi ha potuto godere, per un paio d’ore, di qualche raggio di sole dopo ben 73 anni.

Il progetto iniziale prevedeva due gallerie parallele unite mediante un braccio trasversale.

Non fu così. I lavori di costruzione iniziarono negli ultimi mesi di guerra (settembre 1944) ma non vennero mai terminati. Infatti dopo pochi metri (esattamente 8,20 la galleria di destra e 7,82 quella di sinistra) i bellissimi rivestimenti in mattoni composti da una serie di volte a scendere (oltre 4 metri dal piano di campagna), terminano per far spazio ad una compatta massa sabbiosa. Punto limite degli scavi che furono.

Le fotografie d’epoca hanno confermato le ipotesi iniziali fattesi ora certezze.

La breccia subito dopo l’esplorazione è stata richiusa.

Importante è averne preso visione e soprattutto averne raccolto i dati attraverso misurazioni, fotografie e video.

Ringraziamo sentitamente la proprietà per aver reso possibile l’esplorazione, la quale ha messo a disposizione geometra ed impresa edile per abbattere e ricostruire parte del vecchio accesso.