Mentre l’amico e collega Lorenzo Grassi svela il ritrovamento della prima sirena di Roma, qui, a Bologna, si assiste impotenti alla decadenza dell’ultima sirena antiaerea rimasta. Posta a pochi passi dal centro storico si tratta di un ritrovamento recente, di per se eccezionale se vogliamo, avvenuto in condizioni particolari, durante un’esplorazione che seguiva tutte le norme di sicurezza all’interno di un’area che ancora non ha ricevuto una destinazione d’uso. Sin da subito ci siamo resi conto che se la sirena è ancora al suo posto è dovuto esclusivamente a pura fortuna o per il semplice fatto che pochi, o nessuno (una volta chiusa l’area), si sono ricordati della sua presenza, reputandone anche, molto probabilmente, lo scarso interesse storico. Quasi irraggiungibile con i mezzi comuni di salita meccanica come le normali scale, potrebbe invece essere recuperata (e salvata) attraverso macchine elevatrici. Svettante, non grandissima ma potente e facilmente udibile, malamente coperta da un cappellino di lamiera bucata pare infischiarsene del tempo e di quello che le ruota attorno. Fotografata da ogni lato, pare, sia ad occhio nudo che attraverso le immagini acquisite, ancora massiccia e integra, almeno nelle sue parti di fonderia, molto meno in quelle elettriche. Gli amici delle vie d’acqua e dei sotterranei di Bologna cercheranno di sensibilizzare le Istituzioni al salvataggio di quest’ultima superstite che con la sua voce roca, stridula, metallica, avvisava la popolazione dell’arrivo delle “fortezze volanti” che venivano da lontano per bombardare la nostra città. Ben 94 furono le incursioni alleate che dovemmo subire. E questa è davvero una delle ultime testimonianze che ci rammentano ancora quel funesto periodo, voluto, come sempre, dalla follia umana.
L’ultima sirena antiaerea di Bologna
28 Maggio 2017