Ricerche sulla Montagnola di Bologna

Autore
Giancarlo Benevolo e Massimo Brunelli

Editore
Maglio Editore

Anno
2013

Descrizione del libro

DISPONIBILE

Le fortezze papali, le ghiacciaie, i rifugi antiaerei…

Di quanti avvenimenti è stato teatro il quadrilatero compreso fra via Galliera, viale Angelo Masini e il canale di Reno-Moline in cui sorgevano edificazioni che vennero distrutte, come le fortezze papali, e in parte occupato da aree radicalmente modificate nel tempo, come piazza VIII Agosto e il parco della Montagnola! Assalti, rivolte, impiccagioni, giochi, mercati, sfilate militari, i primi voli di mongolfiere, spettacoli di fuochi d’artificio, corsi mascherati carnevaleschi, corse di cavalli, gare velocipedistiche e, fino ad anni più vicini, il gioco della pallamano praticato all’interno dello Sferisterio, fiere campionarie, rappresentazioni operistiche, perfino luna park che occupavano e animavano piazza VIII Agosto, già chiamata piazza del Mercato, in cui in giorni stabiliti ha tuttora luogo la tradizionale Piazzola.  Analogamente ad altri sotterranei preesistenti, pubblici e privati, che all’interno del perimetro murario furono usati, adeguatamente irrobustiti strutturalmente, come rifugi per proteggere la cittadinanza dalle incursioni aeree degli alleati, nel corso della seconda guerra mondiale anche questa conserva venne adattata all’uso. Altri ancora furono realizzati ex novo in gallerie scavate, come nel caso della Montagnola, sotto terra.

Dalla sezione sui rifugi antiaerei:

Tra gli aspetti tormentosi dell’immane guerra dei continenti vi è l’offesa aerea alle città e alle popolazioni civili. La “tecnica” della cosiddetta “guerra totale” ha spinto anche a ciò: cercare di ledere la vita più interna dei popoli, disorganizzare e ferire i tessuti della innocua e normale esistenza delle genti. Si può e si deve qui fare il caso morale: se cioè sia lecita questa iniziativa distruttrice estesa alle zone più estranee del combattimento ad anche e soprattutto se essa è utile […] Si vuole straziare il sentimento e la fierezza nei monumenti, l’espressione del loro più degno passato […] E questo e non solo e non tanto perché non sia possibile vivere sotto i bombardamenti ma perché è inutile subire squilibri nervosi e disagi, fastidi, ansie e timori, quando vi è la possibilità di organizzare la propria vita altrimenti… … … … …