Il Rio Meloncello sarà presto oggetto del desiderio… sopra e sotto la strada… iniziando dal punto in cui venne coperto nel XX° secolo…
Ci saranno delle giornate ispettive, preludio di prossime discese che si preannunciano già interessanti, a partire dal grande “pozzo” quadrato di nuova costruzione, punto di partenza per i vari controlli (realizzato dalla Bonifica Renana, così come l’area di monte rivestita in pietra e dotata di speroni metallici che dovranno fermare gli oggetti ingombranti portati dalle piene).
Nel frattempo, traiamo dal nostro libro “Bologna, labirinti d’acque” qualche notizia tecnico/storica:
[…] … a Monte Albano, in prossimità del luogo già occupato anticamente da un castello e dove, successivamente, venne eretto il Forte Mazzacavallo, nasce il rio Meloncello… […] … Dalle sorgive il corso d’acqua scende lungo il compluvio fra le vie di Casaglia e di San Luca, dove riceve alcuni piccoli tributari. Coperto poco prima degli edifici che si affacciano sulla via omonima, giunge all’arco del Meloncello e, dopo aver seguito per un certo tratto via de Coubertin, si immette, superata via Andrea Costa, nel Canale di Reno in via Valdossola. Considerati i notevoli apporti di ghiaia e di limi nell’alveo del Canale di Reno, che pregiudicavano il decorso delle acque, alla fine del XVII° secolo Guglielmini propose di costruire delle casse per il deposito dei ciottoli nell’alveo del Meloncello. Successivamente, nel 1703 il perito Geminiano Rondelli propose di immettere il Meloncello nel fiume Reno seguendo la direttrice di via Sant’Isaia (attuale via Andrea Costa), ma giudicando la spesa troppo onerosa il progetto non venne realizzato.
Testo di Angelo Zanotti.
Quindi, alziamo la grata e…