Qualche mese fa potemmo inoltrarci e ammirare con stupore un enorme quanto intricatissimo (condotti, ramificazioni e stanze erano in numero altissimo) rifugio antiaereo in galleria costruito su più livelli sotterranei con entrate/uscite addirittura posizionate sui due versanti di una collina… mai vista una costruzione del genere… e dire che di ricoveri a Bologna ne abbiamo visti ben tanti.
Questo grazie all’ospitalità, all’accoglienza e alla rara gentilezza di una famiglia che ci ha mostrato con orgoglio ciò che custodisce in casa propria.
Saremo sempre grati per tutto quello che abbiamo appreso dai loro racconti: imparare dal prossimo, rispettare le persone, arricchirsi di conoscenza, aver potuto acquisire immagini di questo luogo terribile e fantastico allo stesso tempo. Spesso non ci sono parole per esprimere ciò che si prova… spesso è sufficiente anche solo un “Grazie!” e una forte stretta di mano che suggella l’impegno di rivedersi ancora.
Questo è solo il preludio: prossimamente, sempre grazie alla generosità di famiglie che ci ospitano, andremo ad esplorare un gigantesco, enorme, immenso altro rifugio antiaereo in galleria. Le piante lo descrivono realizzato su tre piani ipogei con numerosi ingressi ed un prolungamento in un sistema di grotte naturali che lo inseriscono a pieno titolo al numero 1 (come ampiezza e capacità contenitiva di persone) di tutte le protezioni antiaereo realizzate per i civili nel capoluogo felsineo. Ma per entrare dovremo aprire porte che vennero chiuse con catene nel 1946…
A presto e grazie per l’attenzione.
I fognaioli di Bologna sotterranea.
P.S: la fotografia è generica e non si riferisce a nessuno dei due rifugi descritti sopra.