Alla riscoperta di un rifugio in galleria (con numero)

Si ritorna sempre sui propri passi.

Soprattutto quando si trovano nuove documentazioni da verificare rinnovando così occasioni per visitare nuovamente luoghi super privati custoditi gelosamente.

Pendici collinari, fuori Porta, Rifugio antiaereo in galleria con numero.

Nel 1934 la proprietà del terreno ottenne i permessi per costruire un rifugio privato. L’agibilità fu rilasciata un anno dopo, nel 1935. Catastalmente non vi è più nulla fino al 1954, anche se la scheda tecnica cita il 13 aprile 1944 come lavori edili effettuati dal Comune su terreno privato. Spesso si è confusa questa data come l’inizio costruttivo, ma non è così. Più volte, inoltre, si tentò di erigere un muro di 5 metri lungo la strada prospicente (forse antisoffio?); ne resta qualche avanzo.

In una fotografia in particolare si possono notare la mancanza di un grosso muro antisoffio (dai segni di cemento sulla parete ovoidale, anche questa molto rara) e i baffi neri lasciati sui mattoni dovuti alla combustione di candele.

In basso gli scoli per l’umidità che veniva raccolte in piccole canalettine scavate a ridosso dei muri perimetrali.
L’acqua finiva all’esterno.

L’accesso posteriore e un secondo ingresso di servizio sono stati occlusi con terre e pietre.

I due accessi principali, a parte qualche modifica, sono invece ancora integri.

Venne usato sia da civili che da militari germanici i quali avevano comando in zona.

Costruito su due livelli.